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Italia – Cuba nei secoli XV-XX: confini culturali ed esperienze di circolazione, ricezione, ibridazione.

Tipologia
Progetti UniTo
Programma di ricerca
Linea B – Ricerca locale 2020
Ente finanziatore
Università di Torino
Budget
12.345,77
Periodo
10/07/2020 - 31/07/2022
Responsabile
Andrea Trisciuoglio

Aree / Gruppi di ricerca

Partecipanti al progetto

Descrizione del progetto

Il progetto intende indagare la circolazione culturale tra Italia e Cuba dal XV sec. all’età contemporanea. L’ampia diacronia trova supporto nella storiografia più recente che data la formazione di uno spazio atlantico a prima del 1492 (Thornton 2012; Morelli 2013). La chiave di lettura unitaria del progetto è l’interpretazione della rete di relazioni tra Italia e Cuba come middle ground (White 1991) di un interscambio culturale di lunga durata che ha modificato nei secoli i parametri dell’eurocentrismo e della modernità (Eisenstadt 2000). Il quadro semantico e metodologico di riferimento è dato dai concetti di transculturalità e transculturalismo che con transculturazione, coniato nel 1940 dall’antropologo cubano Fernando Ortiz, spostano l’attenzione dallo scontro tra culture ai processi di ibridazione, accomodamento e inculturazione e ai loro protagonisti (Transcultural 2012). Questo fondamento teorico comune si articola nei percorsi di ricerca degli studiosi coinvolti, secondo tre assi tematici coerenti con le rispettive aree di competenza (storia medievale, moderna, contemporanea; geografia; storia del diritto; storia del libro; storia della critica d’arte):

1) Scritture e rappresentazioni dell’altrove

Il primo focus è sulla «écriture conquérante» (de Certeau 1975) che fece del Nuovo Mondo la pagina bianca dove scrivere la storia europea (Goody 2007; Gruzinski 2015). Oggetto di studio saranno i diari di viaggio e i memoriali di Cristoforo Colombo, le lettere e le Decades de Orbe novo del sacerdote-umanista milanese Pietro Martire di Angera, di cui saranno indagate le fonti e i modelli letterari affrontando la complessa questione testuale non ancora risolta dalla pur ampia letteratura esistente.

Quanto alla cartografia corografica a stampa, Cuba divenne un soggetto interessante a partire dall’edizione tolemaica del 1548 curata da G. Gastaldi e dal cosiddetto atlante americano. Dopo le repliche veneziane, la carta dell’isola entrò nella raccolta nota come Architettura Militare elaborata in ambito sabaudo (AST). In tale quadro si intende indagare il processo che ha portato alla redazione delle prime carte a stampa che hanno contribuito alla diffusione dell’immagine dell’isola.

2) L’Europa altrove, fra circolazione, ricezione ed interpretazione: pensiero giuridico e criminologico, rapporti diplomatici

Nel quadro dei contatti culturali tra Cuba e Italia saranno indagate la circolazione del sapere giuridico e la diffusione a Cuba dell’opera di Bartolo da Sassoferrato, posto che sotto la dominazione spagnola tale fonte di ius commune a base romanistica era considerata diritto vigente sussidiario.

Saranno poi oggetto di studio la ricezione e ridefinizione della criminologia europea a Cuba, esaminate alla luce dei rapporti e degli scambi tra Fernando Ortiz, Francesco Federico Falco, Luis Montané Dardé, Israel Castellanos e la scuola torinese costituita da Cesare Lombroso e dai suoi allievi.

Ulteriori approfondimenti riguarderanno i rapporti diplomatici e il modello costituzionale-amministrativo della Roma repubblicana, adottato e reinterpretato dalla Repubblica di Cuba dal 1898. L’interesse del padre dell’indipendenza José Martí per il municipio come istituzione persistente della civiltà romana giustifica lo studio dei modi con cui la sovranità popolare fu declinata nella stessa Repubblica in ambito locale fino alla revisione costituzionale del 2019.

3) Traduzioni e ricezioni: letteratura, critica d’arte, pratiche di lettura e movimenti sociali

Nel quadro delle reciproche influenze culturali fra Italia e Cuba dopo il 1959, due casi studio riguarderanno la fortuna di tre intellettuali italiani del secondo Novecento.

La ricognizione della fortuna di Primo Levi a Cuba e dei modelli di circolazione della letteratura italiana del secondo Novecento consentirà di analizzare le relazioni tra pratiche di lettura e organizzazione dei servizi bibliotecari pubblici a Cuba negli anni successivi alla Rivoluzione del 1959.

A partire dalle figure di Lionello Venturi e Giulio Carlo Argan, e attraverso un confronto con altre realtà culturali ispaniche, si indagherà la ricezione di alcuni testi basilari della storia e critica d’arte italiana a Cuba.

Un terzo caso riguarderà la confluenza nel “radicalismo cristiano” (cattolico e protestante) italiano e piemontese degli anni Sessanta e Settanta di aspirazioni religiose e teologiche di riforma e di pulsioni rivoluzionarie ispirate alla esperienza castrista.

Il progetto si articola in due fasi principali:

– Nel primo anno, la ricerca sarà affiancata da seminari aperti a colleghi e studiosi esterni al progetto, ai fini di un confronto periodico dei risultati in itinere.

– Nel secondo anno, percorsi di indagine e risultati saranno oggetto di una condivisione e discussione più ampia, coerentemente con l’obiettivo scientifico del progetto e come precisato negli Obiettivi e risultati del Progetto di Ricerca.

Obiettivo scientifico del progetto è l’avvio di un dialogo con la storiografia cubana sul tema della circolazione culturale tra i due paesi, anche nella prospettiva della Global History, attraverso la costituzione nel Dipartimento di Studi Storici di un gruppo di ricerca composto da specialisti di diverse discipline.

Cardine della seconda fase sarà perciò il coinvolgimento di alcuni studiosi della Facultad de Filosofía e Historia de la Universidad de La Habana coordinati da Sergio Guerra Vilaboy, docente di storia contemporanea e già ospite del Dipartimento di Studi Storici. La collaborazione, che si avvale dell’accordo di cooperazione internazionale sottoscritto dai due dipartimenti, ha come obiettivo il confronto tra le storiografie dei due paesi a partire da casi concreti di incontro e scambio culturale. Si prevede l’organizzazione di un convegno internazionale aperto agli studiosi cubani, a docenti, studenti e dottorandi dell’Ateneo di Torino e di altri atenei.

Gli atti del convegno daranno luogo ad una monografia bilingue (italiano e spagnolo) pubblicata nella collana del Dipartimento di Studi Storici.

Il progetto prevede la costituzione di un archivio digitale di documenti e immagini implementabile che consentirà durante la ricerca di massimizzare l’impegno degli studiosi nel reperimento e utilizzo delle fonti utili alle indagini. L’archivio potrà costituire un deposito pubblico e un canale permanente di comunicazione e scambio tra i dipartimenti di Torino e La Habana. Saranno riversate nell’archivio digitale fonti documentarie, librarie, cartografiche; foto di luoghi e di monumenti; documenti materiali e immagini necessari allo svolgimento delle ricerche; digitalizzazione di collezioni conservate sia in Italia sia a Cuba e selezionate per il convegno e la mostra in programma.

Con gli studiosi cubani sarà organizzata una mostra digitale della fotografia cubana d'autore dalle sue origini ottocentesche, non ancora sufficientemente nota in Europa, che potrà dialogare con le collezioni cubane del Museo Lombroso per rafforzare l’obiettivo transculturale e comparativo del progetto.

La disseminazione dei risultati fuori dai canali accademici sarà garantita da incontri pubblici con le associazioni coinvolte nel dialogo culturale tra Italia e Cuba, sia interne all’Ateneo di Torino (CUALC, già Uni-Cuba) sia esterne e presenti in Piemonte: il Museo Regionale dell’Emigrazione dei Piemontesi nel Mondo, di Frossasco; i Circoli Giaveno-Val Sangone e Valle Susa dell’Associazione di amicizia Italia-Cuba; eventi pubblici come il Salone del Libro e Terra Madre. Saranno coinvolti la sezione cultura dell’Ambasciata di Cuba in Italia e i progetti culturali di marchi come Alce Nero e Lavazza, anche come possibili sponsor tecnici.

Testi citati:

F. Ortiz, Italia y Cuba, Habana 1917; M. de Certeau, L'écriture de l'histoire, Paris 1975; R. White, The Middle Ground. Indians, Empires, and Republics in the Great Lakes Region, 1650-1815, Cambridge 1991, 2011; S.N. Eisenstadt, Multiple modernities, in «Dedalus», 129 (2000), 1; J. Goody, The Theft of History, Cambridge 2006; J.K. Thornton, A cultural History of the Atlantic World, 1250-1820, Cambridge 2012; Transcultural History. Theories, Methods, Sources, ed. M. Herren, M. Rüesch, C. Sibille, Berlin - Heidelberg 2012; F. Morelli, Il mondo atlantico. Una storia senza confini (sec. XV-XIX), Roma 2013; S. Gruzinski, La Machine à remonter le temps. Quand l’Europe s’est mise à écrire l’histoire du monde, Paris 2015.

Ultimo aggiornamento: 24/11/2020 18:38
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